(All'assassino non far sapere quanto è buono il formaggio con le pere)
Sono sommersa da scadenze, il tempo di cucinare qualcosa (e fotografare) non c'è proprio.
Lascio il compito di consigliarvi qualcosa di buono, e davvero semplice da preparare, al mio ciccione e brontolone preferito: Nero Wolfe.
Siamo ormai circondati da ricette di tutti i tipi, non possiamo negarlo, coinvolti nella caccia all'ingrediente particolare siamo anche pronti a prendere un aereo pur di procurarci quel determinato sale, spezia, o tipo di olio.
Tutto questo è interessante, eccitante, divertente (oh sì, le faccio anche io queste cose!) però è bello anche fermarsi ogni tanto, guardarsi intorno, e ri-trovare il sapore del buono anche nel semplice.
Per questo motivo queste pere, pur nella loro semplicità, sanno essere anche speciali.
Non so quanti di voi siano appassionati delle avventure di Nero Wolfe (a me mancano giusto le bozze di Rex Stout e credo di avere quasi tutto, anche se sono certa che la mia collezione non sia completa al 100% accidenti!)
Mi sono innamorata di questo personaggio e dei suoi comprimari un po' di anni fa.
Colpevole il libro intitolato "Alta Cucina" ("Too Many Cooks" in lingua originale) e da allora è stata scimmia pura!
Ho dato la caccia a qualsiasi pezzo di carta che portasse il suo nome, pubblicato in qualsiasi epoca ed in qualsiasi condizione, non mi interessava: doveva essere mio!
Setacciato librerie, mercatini, cantine di amici e parenti. Insomma ho fatto razzia lì dove era possiible farne.
Un bel bottino, devo dire.
Benché io sia una forte sostenitrice del leggere o guardare film in lingua originale, mi sento davvero di consigliarvi di leggerlo tranquillamente in Italiano nel caso non lo trovaste in Inglese.
Anzi averli tutti e due non guasta, la traduzione italiana merita davvero!
E difatti, quelli erano tempi in cui i traduttori sapevano fare il loro lavoro (lo stesso vale per i film vecchi, quelli in bianco e nero tanto per intenderci)
Oggi, purtroppo, la maggior parte dei traduttori fa un lavoro pessimo: conosce la grammatica, ma non la lingua. Non è sufficiente conoscere la grammatica di una lingua per poterla tradurre. E' possibile che questa gente continui a lavorare?...
E' una vergogna, perché tolgono spazio a chi invece quel lavoro lo farebbe con passione e dedizione.
Invece, non si sa mai per quale miracolo, continuano a far tradurre libri a persone che invece di utilizzare il cervello utilizzano babelfish come se fosse un'estensione della loro mano.
Non parliamo poi delle sfumature di una lingua, e di tutti quei concetti che possono esistere in una, ma non necessariamente nell'altra.
E i doppiatori? Lì il danno è addirittura doppio (perdonate il gioco di parole) se il copione che hanno in mano è tradotto male.
Se è tradotto bene (ma quando mai?) si può star certi che rovineranno tutto grazie alle inesistenti capacità recitative.
Fra l'altro credo siano in tutto quattro o cinque...
Ci avete fatto caso che sono sempre gli stessi? E quasi sempre voci non adeguate al personaggio.
Il problema non è tanto la varietà (anche se mi fa specie sentire, nella stessa giornata, la voce di chi doppia un attore di grosso calibro spiegare, fra un programma e l'altro, che se ti prende un improvviso attacco di diarrea è meglio utilizzare quel prodotto piuttosto che continuare a fare la fila alle poste, per poi ritrovarla randomly in tutte le soap)
Così, nei film per esempio, ti ritrovi con personaggi che sono scritti bene (in originale) e che hanno un certo spessore, spessore che viene poi sottolineato dalle doti interpretative dell'attore di turno.
Tutto questo però, una volta sbarcato nella terra dei cachi, viene inficiato non solo dalla totale incapacità recitativa dei cosiddetti doppiatori, ma spesso e volentieri anche da una vera e propria voce da deficiente
Non è che possiamo continuare a far finta che non sia così...
Che poi (soprattutto per quel che riguarda le voci maschili) in Italia ci sono due scelte: quello con la voce da quattordicenne, che appioppano a chiunque; che sia un vampiro, un serial killer o un barista gay, è sempre quella la voce, ed è sempre quella e la tonalità.
L'altra opzione, è quello che sputa.
Non so chi sia (e forse non voglio nemmeno saperlo) ma le prime volte pensavo che mi si fosse rotto il videoregistratore perché sentivo parlare sto qua come se sputazzasse quanto un lama, invece poi diventando una costante ho capito che era il doppiatore.
Sono anni che danneggia le orecchie degli italiani. Per cortesia, fermatelo.
Io evito, quando posso, di seguire la televisione italiana (anche perché spesso sono all'estero) però a volte capita, o sei lì di passaggio, insomma le orecche le hai e senti :-D
E talvolta, quando sei all'estero, ti fa fin piacere guardare qualcosa in Italiano (per poi ovviamente ricordarti che forse era meglio di no, ma questo è un altro discorso)
Quel che dispiace è che certe volte proprio per un lavoro di traduzione e doppiaggio fatto male (per non parlare poi dei titoli totalmente insensati, rispetto all'originale, e dei tagli fatti qua e là giusto per far vedere che uno lavora) si rischia di giudicare male chi si è fatto un culo così per scrivere la sceneggiatura o la regia.
(lo so, sono di parte ^^)
Ma davvero, molti non ci pensano, e ovviamente giudicano quel che vedono e sentono.
Come non pensano a chi disegna le tavole di un fumetto per esempio (ci passa sopra intere notti!)
E' sufficiente che arrivi un inchiostratore inesperto, o quello che invece che mantenere lo stile del disegnatore lo deturpa coi suoi segni, e così tutti i disegni a matita vanno a farsi fottere.
Il pubblico cosa penserà guardando quei disegni? Che il disegnatore fa schifo (invece la colpa è di chi ha fatto il lavoro a china)
Ma torniamo a Nero Wolfe!
Consiglio a chi non lo conosce di non iniziare col primo "Fer de Lance" perché non è il miglior libro che Rex Stout abbia scritto...
E' meglio leggerlo una volta che si è capito chi è Nero Wolfe, chi è Archie (il suo braccio destro) chi è Fritz (il cuoco), chi è l'Ispettore Cramer (lui e Nero Wolfe si odiano a morte) chi sono gli altri personaggi che lo circondano, quali sono le sue manie (e sono tante!) i piatti che ama divorare, le cose che detesta fare, le insane idee che gli frullano per la testa, etc.
Insomma, io vi consiglio Alta Cucina come trampolino di lancio perché capirete moltissimo del personaggio, pur non avendo letto le storie precenti. E se siete anche appassionati di cucina, vi divertirà anche di più.
Vi affezionerete a tal punto che conoscerete ogni angolo della casa ed ogni volta in cui aprirete un nuovo libro (per fortuna sono tanti!) riuscirete finalmente a staccare il cervello e ad essere lì con loro, nel loro mondo.
Qui potete vedere i tentativi di tradurre in immagini questo mondo meraviglioso (ma andrebbero visti solo dopo la lettura dei libri perché a parer mio i libri sono proprio tutta TUTTA un'altra cosa!)
Anche perché nessun film o telefilm potrà mai battere in bellezza quel che noi abbiamo immaginato leggendo.
Rex Stout aveva approvato solo quello Italiano (con Tino Buazzelli) e bocciato quello americano (di cui non si hanno tracce credo, perché appunto non era stato approvato)
Qui vedete invece la versione più recente (devo dire che questo Archie è molto molto credibile e anche il resto dei personaggi è ben rappresentato, però i libri sono un'altra cosa...) è stato girato credo nel 2000.
Questo è quello approvato da Rex Stout, e devo dire che Tino Buazzelli è veramente incredibile, muove persino le labbra come l'originale.
Dal punto di vista fisico è forse quello che più si avvicina al Nero Wolfe cartaceo.
Anche Archie non è male.
Invece trovo il cuoco (e la sua cucina) troppo povera per come l'abbiamo immaginata leggendola, o sbaglio?
Questo è stato girato negli anni '80 ma non è che se ne sia parlato granché.
.
Ah la ricetta, quasi la dimenticavo!
E' tratta da: "Christmas Story"
Serves 6:
- 6 Bosc pears (In Europe we call it Kaiser pear)
- 3/4 cup dry white wine
- 6 tablespoons sugar
- 1 teaspoon cinnamon
- 8 tablespoon butter
- 1/4 pound shredded Cheddar cheese
Peel, halve, and core the pears. Place the halves in a shallow baking dish, and set aside.
In a saucepan put the wine, sugar, cinnamon, and butter. Bring the mixture to a boil, lower the heat, and simmer for 5 minutes.
Pour over the pears.
Bake the pears at 375° for 30 to 35 minutes, basting frequentrly with the juices, or until the pears can be punctured easily with a fork. Add more wine if necessary.
When cooked, remove the pears, allow them to cool and arrange them on serving dishes, allowing 2 for each serving. Sprinkle on the cheese.
Pour the baking syrup into a saucepan, simmer for a few minutes, and spoon over the pears.
ENGLISH PLEASE!
Maybe not...
ITALIAN RECIPE PLEASE!
Ma figurati!
Little note: I copied the recipe the way it is in the book, but as we all know, doses of wine, butter, cinnamon and cheese can be easily personalized. (At least, I do like that)
And about the 30-35 minutes in the oven, well... it depends!
Fire, electrical oven, something else?
Just check with a fork and you can't make a mistake! Can be 30 minutes, 40 or mor, you will know it just when you try this recipe in your oven ;-)
Eet smakelijk!
(enjoy your meal, bon appétit)
*sempre che siate arrivati fin qui e non siate svenuti a metà papiro*
I hope Nero Wolfe won't mind if I steal a few of those from his kitchen... They are too delicious to leave them all to him! And good luck to solve the mystery of the vanished pears :lol:
ReplyDeleteYou know he could really get mad for that!
ReplyDelete"The mistery of the vanished pears" seems a proper title for a Nero Wolfe story, why Rex Stout never thought about? :-DD
Archie Goodwin è l'uomo della mia vita. Purtroppo, ho sposato Nero Wolfe.
ReplyDeleteGiurin giuretto.
Ale
P.S. da anni sono in caccia dei suoi libri, per completare la collezione e faccio una fatica immane...
Ahahaaaaaaa questa è veramente bella :-D
ReplyDeleteOh se un giorno hai voglia di fare una lista di quel che ti manca, a me non costa niente dare un'occhiata anche per te, tanto io cerco sempre ovunque mi trovi. Diciamo che vado in automatico appena vedo uno che vende libri vecchi :-D