Sono ancora in fase di lettura (devo nasconderlo per resistere alla tentazione di divorarlo tutto in una notte, leggere a letto è un qualcosa a cui non posso rinunciare: leggo due righe anche se sono distrutta, a costo di leggere solo il prezzo della copertina, devo leggere qualcosa che mi piaccia prima di addormentarmi) per cui non posso ancora esprimermi al 100%, ma posso dire che questo è uno di quei libri che mi fa addormentare col sorriso sulle labbra.
Era tanto che non mi appassionavo ad una storia al punto di voler andare avanti, avanti, e ancora avanti.
Come alcuni di voi sanno, ho un debole per le storie in cui il protagonista è un ladro (o più ladri) e questa è, inaspettatamente, una crime story di tutto rispetto.
Mi sono scontrata con questo libro nella sede parigina della inglesissima libreria WHSmith.
Copertina nera e titolo: "The Good Thief's Guide to Paris"
Per ben due volte sono tornata nella libreria con l'intenzione di prenderlo, ma c'era sempre qualcosa che non mi convinceva...
Allo stesso tempo non riuscivo a lasciar perdere, così, volendone sapere di più, nella pagina dedicata ai vari copyright and so on, mi accorgo che quello di Parigi è il secondo libro, il primo è quello ambientato ad Amsterdam.
Mi metto alla ricerca del primo libro, ma non lo avevano.
Stessa cosa nelle altre librerie inglesi.
Rimaneva amazon (santo amazon!) loro lo avevano ancora.
Capisco che l'incipit del secondo (e le poche pagine sfogliate qua e là) forse non mi avevano convinta del tutto perché appunto non conoscendo l'esistenza del primo mi mancavano le basi.
Decido quindi di acquistare il libro una volta tornata in Italia, invece, sorpresa sorpresa mi arriva dritto dritto a casa da Parigi (Thank you, merci, dank u wel ! :P)
Detto questo, la sera stessa inizio a leggere il libro per poi rendermi conto che non lo stavo leggendo , lo stavo DIVORANDO!!!
Il libro è scritto benissimo, il tipo ha una proprietà di linguaggio spettacolare ed un senso dell'umorismo tipicamente British ed un senso di bastardaggine al quale è impossibile resistere.
Il personaggio principale è ben costruito, e così tutto quel che lo circonda.
Fa centro nel mio cuore anche perché l'ambiente è a me familiare (Amsterdam) e le frasi in olandese dette qua e là, anche se veramente brevi, mi fanno sentire a casa.
Ma non è solo questo, la storia è avvincente, non prevedibile e non infarcita di colpi di scena idioti o messi lì tanto per riempire le pagine.
E, credetemi, io sono una iena davanti a queste cose! Sono ipercritica, detesto i deus ex machina, i buchi di sceneggiatura, la mancanza di logica, e detesto il fatto che non vengano utilizzati i consulenti quando chi scrive è ingnorante in materia, o non ne sa abbastanza, o ha qualche dubbio.
Ne sanno qualcosa i malcapitati che guardano i film insieme a me, soprattutto se si parla di crimine e di tutte le sue sfaccettature.
Ecco, questo libro mi rende felice perché quando lo leggo non solo leggo una bella storia, scritta bene, costruita bene, e con personaggi che mi piacciono, ma mi ritrovo a non criticare praticamente nulla.
In più è divertente, leggero, ti permette di staccare il cervello e di entrare nella storia.
Rimprovero solo al protagonista di dire troppe cose scottanti al telefono (se lo intercettano sono cavoli!) però gliela posso perdonare, d'altronde senza questa particolarità si perderebbe una caratteristica importante nella storia presente, e futura credo, ma non posso dirvi il perché, perché c'è un motivo per tutto questo...
Insomma posso chiudere un occhio in questo caso ;-)
Come ho detto prima, il libro non l'ho ancora finito e spero di non aver dato giudizi troppo affrettati, ma se la cosa va avanti così, credo proprio che questo autore diventerà la mia prossima mania :-D
Charlie Howard doesn't just write books about a career thief, he also happens to be one. In Amsterdam working on his latest novel, Charlie is approached by a mysterious American who asks him to steal two apparently worthless monkey figurines from two separate addresses on the same night. At first he says no. Then he changes his mind. Only later, kidnapped and bound to a chair, the American long dead and a spell in police custody behind him, does Charlie begin to realise just how costly a mistake he might have made. The Police think he killed the American. Others think he knows the whereabouts of the elusive third monkey. But for Charlie only three things matter: Can he clear his name? Can he get away with the haul of a lifetime? And, can he solve the briefcase-shaped plot-hole in his latest novel?
Insomma in poche parole, questo libro sembra avere tutto quel serve: è divertente, ti fa pensare,ti incuriosisce, e ti intrattiene!
Mi piace molto l'illustrazione dei libri Inglesi, non mi piacciono invece le copertine fatte apposta per gli Stati Uniti.
Queste è le copertine Americane del secondo
Questa quella Inglese:
L'illustratore di queste copertine (Joel Holland) ha illustrato un bel po' di libri, se volete dargli un'occhiata, trovate tutto qui
Noterete che, oltre a "The Doorbells of Florence", avete la possibilità di vedere anche tutte le altre, comprese queste due ;-)
lo metto in lista per il prossimo ordine su Amazon (sto aspettando l'uscita dell'ennesimo romanzo di Jim Butcher prevista per aprile) :)
ReplyDeleteAaaah, ora che leggo il suo nome mi viene in mente The Dresden Files!
ReplyDeleteNon ho letto il libro, ma avevo iniziato a vedere la serie televisiva, poi mi sono persa e mi sono dimenticata di continuare :-D
Erano 12 episodi.
Ricordo che l'attore protagonista era bravo nel suo ruolo!
Eh la serie l'ho vista anche io, ma solo per riflesso dei romanzi che sono moooooooolto carini :) ti consiglio più quelli del telefilm ;)
ReplyDeleteImmagino! Io di solito preferisco i libri alle trasposizioni cinematografiche o "telefilmiche", però confesso che ai tempi del telefilm non sapevo nemmeno fosse tratto da una serie di libri, l'ho scoperto solo dopo aver visto il pilot.
ReplyDeleteMi perdono questa ignoranza perché io e il fantasy purtroppo non andiamo troppo d'accordo, è una lacuna che non riesco a colmare! E mi dà anche fastidio perché sicuramente mi privo di un qualcosa di valido, ma proprio non ci riesco...
Gli unici libri letti (fino in fondo) di genere fantasy è la serie di Harry Potter, ma ci sono voluti anni di insistenza da parte di un amico che dalla disperazione me lo ha regalato pur di farmelo leggere, il bastardo
me lo ha regalato mentre mi trovavo in un luogo in cui non avrei potuto procurarmi altri libri, perché la prima libreria era a 50 km! ARGH!
Così alla fine ho ceduto :-)
Però devo ammettere di aver poi fatto carte false per procurarmi il secondo ^^
E, per la cronaca, ho apprezzato così tanto il quinto che ora lo uso come scaletta quando non arrivo a prendere qualcosa. L'edizione Inglese è un mattoncino strettissimo con un migliaio di pagine, una bestia.
Uno giorno di questi gli dò fuoco!
Oggi dimentico tutto! Dimenticavo di dire che darò un'occhiata al primo romanzo, non si sa mai! :P
ReplyDeleteSi direbbe che questi due libri siano stati scritti per te :)
ReplyDeleteLibri fantasy validi sono difficili da trovare (secondo me).
PS: scusa, non c'entra con l'articolo, ma anche io difendo il congiuntivo. E anche il punto e virgola.
ReplyDelete@ Auramaga: sì, si direbbe proprio siano scritti per me (o da me :P)
ReplyDeletePer quanto riguarda i libri fantasy, sarò di parte, ma la penso come te!
Però c'è un qualcosa (se può essere definito fantasy) che merita davvero di essere letto: "Sandman" di Neil Gaiman.
Non sono libri, ma graphic novel.
Se ti capita di fare un salto da Album in Boulevard Saint-Germain, o anche in quello nel Bercy Village, prova a darci un'occhiata.
PS: I commenti che non c'entrano con l'articolo sono sempre i benvenuti, trovo che sia assolutamente spontaneo :-D
Ero certa che anche tu difendessi il congiuntivo, e pure quel povero punto e virgola dimenticato da tutti...
E dei due punti vogliamo parlarne?
Colon and Semicolon Pride!
Sandman... grazie me lo segno.
ReplyDeleteYep, colon and semicolon pride forever!
Io ti adoro.
ReplyDeleteTelefono al dottore....
Chiamalo con fiducia :-P
ReplyDelete