Sunday, 11 April 2010

Kitchen Confidential


Most diners believe that their sublime sliver of seared foie gras, topped with an ethereal buckwheat blini and a drizzle of piquant huckleberry sauce, was created by a culinary artist of the highest order, a sensitive, highly refined executive chef. The truth is more brutal. More likely, writes Anthony Bourdain in Kitchen Confidential, that elegant three-star concoction is the collaborative effort of a team of "wacked-out moral degenerates, dope fiends, refugees, a thuggish assortment of drunks, sneak thieves, sluts, and psychopaths," in all likelihood pierced or tattooed and incapable of uttering a sentence without an expletive or a foreign phrase. Such is the muscular view of the culinary trenches from one who's been groveling in them, with obvious sadomasochistic pleasure, for more than 20 years. CIA-trained Bourdain, currently the executive chef of the celebrated Les Halles, wrote two culinary mysteries before his first (and infamous) New Yorker essay launched this frank confessional about the lusty and larcenous real lives of cooks and restaurateurs. He is obscenely eloquent, unapologetically opinionated, and a damn fine storyteller--a Jack Kerouac of the kitchen. Those without the stomach for this kind of joyride should note his opening caveat: "There will be horror stories. Heavy drinking, drugs, screwing in the dry-goods area, unappetizing industry-wide practices. Talking about why you probably shouldn't order fish on a Monday, why those who favor well-done get the scrapings from the bottom of the barrel, and why seafood frittata is not a wise brunch selection.... But I'm simply not going to deceive anybody about the life as I've seen it."

[Via Amazon.com]




Ho letto questo libro un bel po' di anni fa, ai tempi in cui Anthony Bourdain non era ancora una star televisiva, e di lui non si sapeva praticamente nulla.
Non sapevo che faccia avesse, chi fosse, e che tipo di vita avesse alle spalle.
Quel che però ricordo bene è che mi innamorai immediatamente di questo libro, e per diverse ragioni.

La prima cosa che salta all'occhio è il suo stile: quest'uomo, infatti, scrive fottutamente bene!

E' praticamente un hard boiled scritto in cucina.
In poche parole: il mio genere letterario preferito unito alla cucina. Cosa si può volere di più?

Giusto per rendere l'idea, benché  la detection e l'hard boiled nascano entrambi dal giallo classico, nell'hard boiled non solo l'azione prevale sui ragionamenti, ma in queste storie anche l'ambiente cambia: non si sta comodamente seduti su divani damascati, non si poggiano i piedi su tappeti preziosi, non si muore in silenzio.
Qui, i piedi, toccano direttamente il fondo.
E il sangue, se deve scorrere, scorre davvero.
E sporca.

In queste storie si rischia la vita, il lavoro, la licenza, e la libertà.
E' la scuola dei duri, in cui talvolta traspare un cuore tenero.

Qui ti ritrovi ad aver a che fare col vero volto della società, e non con la sua facciata di comodo.
Ti scontri e ti amalgami coi bassifondi, fai a cazzotti quando le parole non servono, l'ironia la fa da padrone, tiri fuori le palle, fai amicizia con personaggi poco raccomandabili, e te ne stra-batti l'anima di quel che può pensare questo o quello.
Difendi i tuoi amici con tutti i mezzi, e ottieni quel che vuoi con gli stessi identici mezzi.
Sei cinico, sai che il mondo è corrotto. Bevi, fumi, e i vizi non ti spaventano.
Ma in questo mondo ti muovi bene, perché non hai paura di essere te stesso, non hai paura di fare a pugni, sai che le pallottole possono fischiarti fra le orecchie facilmente, e nonostante ciò, non hai timore di dire in faccia alle persone quel che pensi.

Ecco, questo libro, pur avendo a che fare con la cucina, possiede molte delle caratteristiche dell'hard boiled, o del noir (che è poi una sua naturale e giusta evoluzione).

Ma tornando al libro nello specifico, sono felice di averlo letto in un momento in cui non sapevo chi fosse o, temo, avrei visto le cose con occhi diversi.
A me piace Bourdain nelle sue avventure televisive, lo trovo un personaggio simpatico, sincero, nonostante l'evidente "commercialità" del prodotto.
Però sono affezionata a quello di Kitchen Confidential, ed è solo per aver letto quel libro che lo guardo con occhi "più completi".
Diciamo che lo considero un valore aggiunto.

Quel che colpisce di questo libro quindi non sono solo le interessantissime storie contenute in esso, ma anche e soprattutto, come queste vengono raccontate.
Che poi dovrebbe essere la regola per tutti i libri, ma una volta visti certi orrori in libreria, non dai più per scontato che uno per pubblicare debba necessariamente saper scrivere.

Io non ho mai avuto l'onore di mangiare un piatto cucinato da Bourdain, ma se cucina come scrive, allora anche come cuoco è sicuramente una garanzia!

Bourdain ti dice come stanno le cose, non ha bisogno di tanti giri di parole, sa scrivere, e scrive.
Ti fa viaggiare con lui fra una cucina e l'altra, ridi con lui dei suoi pensieri, della sua ironia, del suo senso pratico nel fare e nel disfare quel che gli passa davanti e non.

Vedrete la cucina con occhi diversi, in un modo in cui non l'avete mai pensata.
E non entrerete mai più in un ristorante senza pensare a quel che accade dietro.
Talvolta vi terrorizzerà l'idea di mettere di nuovo piede in un ristorante, ma altre volte potrebbe divertirvi.
Potrebbe piacervi pensare che chi ha tagliato la cipolla che avete nel piatto è in realtà un ladro, e che chi ha decorato il vostro dolce è ricercato dalla polizia ed è quindi dovuto scappare subito dopo aver aggiunto la ciliegina.

E sospetterete di tutto e tutti, persino di quella signora che si è appena alzata per andare ad incipriarsi il naso...

E poi come si fa a non adorare uno che dice che il nostro corpo non è un tempio, ma un parco di divertimenti, e che non dobbiamo condannarlo ad una vita di rigore e castità alimentare?

Grazie al successo del libro, nel 2005, è stata poi creata una serie televisiva, tratta appunto dalle storie di Bourdain.
Il telefilm è ovviamente una versione decisamente leggera, annacquata, del libro, ma era carino e divertente, e gli attori erano bravi!
La Fox, che non si smentisce mai, ha praticamente tagliato la stagione sul nascere.
L'ha interrotta al quarto episodio, ma gli episodi sono tredici.

Gli attori erano anche volti conosciuti.

Il protagonista era Bradley Cooper (Will in Alias, e non mi ricordo che parte nel nuovo A-Team)  nel ruolo di Bourdain, anche se lì si chiamava Jack se non erro...

Nicholas Brendon (Xander in Buffy)
John Francis Daley (attualmente in Bones)
Jaime King (Sin City)
Owain Yeoman (The Nine, attualmente in The Mentalist)
John Cho (Ugly Betty, Star Treck di JJ Abrams, e attualmente in Flash Forward)

In più c'erano anche diverse guest star, l'unica che ricordo al momento è Michel Vartan (anche lui era in Alias) e qui fa la parte di un cuoco francese che parla in inglese con un accento veramente insopportabile!!!! :-)

*Zeb don't read * (:P)

Qui potete vedere la sigla di Kitchen Confidential






Credo di aver detto tutto a riguardo e, a proposito, mi sa proprio che rileggerò questo libro al più presto... voglio vedere se mi fa lo stesso effetto di qualche anno fa.

Virò, perdonami per averti fatto aspettare così tanto, ma a tempo libero sono messa peggio di quel che pensassi, spero però di essermi fatta perdonare ;-)

PS: questo è l'unico libro di Bourdain che ho letto, qualcuno di voi ha letto gli altri "saggi" ed i suoi romanzi?
Io non ho avuto il coraggio di farlo, non mi hanno mai convinto del tutto ogni volta in cui ho sfogliato qualche pagina... però mi sa che prima o poi dovrò toccare con mano il tutto.

English Please!

Just read this book, you will love it!
As the Guardian wrote: "It is not exactly Delia"*

*Delia Smith, of course.
(Ahahahah this sentence on the cover made me laugh very much: British are always the best! :P)

20 comments:

  1. Sono stata a Les Halles.
    Ho letto l'opera Omnia
    Non ho perso una puntata di No reservation
    Regalo KConfidential alle mie amiche
    Amo quest'uomo
    tutto il resto, è Delia :-)

    n.B. KC è il capolavoro. Poi, nell'ordine, Il Viaggio di un Cuoco- a me è piaciuto parecchio-; Avventure Agrodolci e Un Osso in Gola (questo è un romanzo "giallo" ambientato in una cucina,rispetto a In the Kitchen della monica Ali sembra di leggere delitto e castigo)

    P.S. Very Important: hai avvisato Zebulon, per tempo??????? :-)

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  2. Bellissima la tua presentazione così passionale!

    In genere i libri che mi attirano non sono insanguinati e "con le palle" come i tuoi hard boiled ma il tuo coinvolgimento ha stuzzicato la mia curiosità: suggeriscimi un titolo (parti da qualcosa di soft, please!) e vediamo che succede...mi piace accostarmi a mondi di carta per me nuovi.

    Concordo sul taglio un po' commerciale ma gradevole dei viaggi televisivi di Bourdain: il fatto che differiscano notevolmente dal libro non mi stupisce: è il limite di tutte le trasposizioni...

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  3. This book was already on my "to-read" (and "to be offered" :P) list, but after reading your post, it is now in a higher position!

    And I agree with his philosophy that our body is not a temple, even if that doesn't hide the fact I have to start a diet really quick if I want to have some clothes to wear :))

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  4. @alessandra: what is happening? I see my name but I don't know what's going on :D

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  5. @ Ale: devi raccontarci di Les Halles!!!
    Non so, fai un post, fai quello che vuoi ma RACCONTA! :P

    Per quel che riguarda gli altri libri, sapessi quante volte ho preso in mano da Feltrinelli (ancora quello vecchio) "Viaggio di un cuoco" e "Avventure Agrodolci" però poi qualcosa mi ha sempre fermato. Ma devo rimediare perché è inutile che ogni volta io ci giri intorno per paura di rovinarmi il ricordo di KC :-D

    Lo stesso con Bone in the Throat (ce l'ho persino in lista su Amazon) da Feltrinelli ne hanno una copia in Inglese e ogni volta parto con l'idea di comprarlo, poi ne leggo una parte, e non mi convince. AAARGH!

    Forse proverò a sfogliare la versione italiana quando la trovo... chissà che non sia tipo Kinsella, dove stranamente la traduzione in italiano è nettamente migliore dell'originale!

    PS: VERY IMPORTANT YES, Zebulon è stato avvisato con 3 giorni di anticipo, e ieri sera abbiamo riconfermato :P
    Tanto lo sento prima dell'EVENTO.
    Ho già mal di stomaco all'idea AAAAAAAAAAARGH!!!!

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  6. @ Zeb: WHAAAAATH what is going on???? THE DERBY!!!!!!! You remember right?????? :-D
    But you're justified, maybe wasn't really clear what we were talking about :P

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  7. @ Virò: ti ringrazio per il complimento, ed è un complimento che vale il doppio per me, visto che questo dovrebbe essere il mio campo ;-)

    Prima di tutto devo precisare una cosa, perché temo di avere spiegato il tutto in maniera un po' frettolosa ;-)
    Quando parlo di sangue non mi riferisco a storie in cui il sangue è sparso a litri, peraltro quel tipo si storie a me non piacciono, trovo che siano solo degli escamotage per riempire le pagine quando non si ha nulla di concreto da raccontare.

    Mi riferivo invece al fatto che col giallo classico (vedi Agatha Christie and co) le persone erano in genere contornate da ambienti molto eleganti, e le vittime solitamente morivano in maniera più "pulita".
    Non so, per esempio, era facile trovare la vittima stecchita sulla poltrona di velluto perché era stata avvelenata, oppure perché era stata pugnalata con uno speciale pugnale intarsiato, etc.

    Con l'Hard Boiled invece le cose cambiano perché la società è cambiata.
    La corruzione non è più un segreto per nessuno, non esiste più lanetta definizione bene-male.
    La gente spara, i proiettili bucano, ed i buchi sanguinano :-)

    In questo genere il mistero in sè è importante fino ad un certo punto, perché è interessante tutto quel che c'è intorno, quindi hai più cose a cui pensare, vieni coinvolto da diversi punti di vista.

    Il padre dell'Hard Boiled è Dashiell Hammet, ma a mio parere Raymond Chandler ha migliorato il genere (il detective privato Philipe Marlowe è la sua creatura)

    Io però ti consiglio di leggere direttamente Rex Stout, ovvero le avventure di Nero Wolfe, perché qui è come pagare uno e comprare due, infatti è l'unico autore ad aver unito i due generi: il giallo classico, e l'hard boiled.
    Devi sapere infatti che i protagonisti principali di questa storia sono due:
    Nero Wolfe e Archie Goodwin.
    Il primo è brontolone e ciccione, non esce quasi mai di casa, risolve i casi solo utilizzando l'astuzia, e si circonda solo di cose buone e belle.
    Il secondo, bello, magro e donnaiolo, ha un forte senso dell'umorismo, esce di casa con la pistola e fa a pugni anche coi poliziotti se è necessario.
    Entrambi vivono nella stessa casa, in cui ovviamente vive anche il miglior cuoco esitente sulla "Terra Letteraria" :P

    Non ti dico altro, ti dico solo che ti innamorerai e ti divertirai tantissimo!

    E ti consiglio di iniziare da "Alta Cucina".

    Non è assolutamente necessario seguire l'ordine cronologico dei libri, credo che quasi nessuno lo abbia fatto, i libri sono tantissimi e ogni storia è una storia a sè nonstante ognuna di essa contribuisca ad aggiungere una tessera al puzzle della misteriosa vita di Nero Wolfe :P

    Sono sicura che diventerà la tua droga, fidati :-D

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  8. Oh yes, THE MATCH!! Sorry, but with the work I did at home, I got a bit stoned ^^; I set an alarm on my mobile immediately so I'll be here on time :D

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  9. @ Zeb: You'll love this book, and you will read it soon ;-)

    I agree with his philosophy as well, but it is true that we have to start to behave what the hell! :-D

    I will start with putting my thyroid on e-bay, if I get free of that I've solved all my problems :-D

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  10. @ Virò: dimenticavo, Alta Cucina lo trovi facilmente, lo ha pubblicato Mondadori.
    E da qualche anno, stanno pubblicando anche gli altri titoli un po' alla volta.

    @ Tutti: scusate il disordine mentale, gli errori, e tutto il resto, ma sono fusa. Ho passato il weekend a lavorare, e benché non sia per me una novità, quando so che fuori forse è primavera, un po' mi girano le balle :P

    (E forza Genoa!!!!)

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  11. Il week-end a lavorare?!?! Orrore. Questo a parte, bellissima recensione, insomma adesso ho voglia di leggere tutto!
    Io l'hard boiled è un genere che nemmeno conoscevo prima d'ora e mi intriga da morire.

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  12. @ Auramaga: per me lavorare nei weekend (ovvero quando il resto del mondo è libero) è sempre stata praticamente una costante, adesso le cose sono un po' cambiate e lo è un po' meno perché ho fatto scelte diverse.

    Rimane comunque il fatto che anche adesso non so cosa siano le otto ore di lavoro giornaliere e cosa siano i weekend, quando c'è da lavorare si lavora giorno e notte e non esistono sabati o domeniche se hai delle scadenze da rispettare.

    Però talvolta sei libera quando gli altri lavorano ;-)

    Per quel che riguarda l'hard boiled (che possiamo definire il papà del noir) vedrai che ti piacerà! E' un genere che non puzza di buonismo, è scritto in maniera molto diretta, ed ha un'eleganza tutta sua.

    Fra l'altro se vai alla BILIPO, lì a Parigi, trovi veramente di tutto e di più!

    Detto questo, Kitchen Confidential è un libro da leggere ASSOLUTAMENTE!
    E la traduzione italiana è, incredibile ma vero, ben fatta!

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  13. Leggere KC è stato come fare un tuffo nel passato: 1992, Monaco di Baviera, ristorante italiano, cuochi e personale internazionale, 200 coperti d’estate, 150 coperti d’inverno, carne, pesce, contorni di pasta, birra, vino, sesso, litigi, incomprensioni, parolacce, cappuccini con la panna, radla

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  14. io adoro questo libro che ho letto, come te, tempo fa e da allora lo ritengo un "must have"!!Sfrontato, vero, passionale, "sporo e cattivo", creativo...
    da allora non prendo più il pesce spada al ristorante...:-))))

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  15. "hard boiled"...cioè le cronache di un pizzaiolo napoletano il cui locale è doppiamente famoso...per la sua pizza rinomata in tutta la città e per il numero di cadaveri caduti nel ristorante con la faccia nel tondo di pasta e pummarola fumante. Pensi stia scherzando...invece no!
    Mi piace come scrivi e soprattutto come riesci ad incuriosire con acume anche chi ha preferenze diametralmente opposte. Come ripeto spesso ad Alessandra...mi piaceranno di più le tue recensioni o i libri che consigli. Una idea me la sono già fatta ;)

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  16. PS
    Ho dimenticato il punto interrogativo per la fretta di scrivere senza rileggere...
    "Come ripeto spesso ad Alessandra...mi piaceranno di più le tue recensioni o i libri che consigli?!"

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  17. Ok...ho preso nota di tutto e questa cosa mi diverte proprio. Già con "Un uomo solo" suggerito da Alessandra per il suo appuntamento virtuale del 20 aprile mi sono immersa in un mondo lontano dalle mie scelte abituali ed adesso non vedo l'ora di farlo con le tue indicazioni...

    Poi è possibile che uno torni nel mondo di carta che predilige ma finchè non si assaggia qualcosa di diverso non si potrà mai sapere se le proprie sono scelte consapevoli o di piacevole abitudine...

    Ti farò sapere (però con calma: ho ritmi di lettura libidosamente lenti!)...

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  18. @ gigadea: benvenuta! :-)
    Eh, per chi il backstage dei ristoranti lo ha vissuto davvero deve essere un'esperienza ancora più forte di quella che abbiamo potuto provare noi, perché ci si identifica al 100%.
    Che poi aiuta anche a ricordare aneddoti che magari si erano persi nella memoria ;-)

    @ laroby: benvenuta anche a te! :-)
    Eh sì, è adorabile nella sua sfrontezza e cattiveria!
    E' un libro che lascia il segno, non solo dal punto di vista letterario, ma te lo porti dietro per un bel po' ogni volta in cui guardi il menu di un ristorante :-D

    @ Gambetto: io già di mio ho una passione per Napoli e la "napoletanità", pur non avendoci mai messo piede, purtroppo.
    E quando parlo di napoletanità non mi riferisco a Gigi d'Alessio e tutte quelle robe lì, che destesto con tutto il mio cuore, ma alla cultura napoletana in generale, e alla incredibile creatività e genialità dei suoi abitanti.

    Se poi tu mi racconti anche queste cose io devo saperne di più!!!! :-D
    Accidenti, io Napoli prima o poi devo vederla!
    E se tu passi da Genova, facci sapere eh!

    Sono contenta che ti sia piaciuta la recensione, e grazie per quello che hai scritto :-)
    Insomma, oggi fra te e Ale mi state facendo arrossire! OOOPS

    @Virò: Oh sì, io trovo sia eccitante e divertente quando scovi una nuova strada da esplorare. Soprattutto quando queste strade sono un po' nascoste, come in questo caso.
    Perché è vero che questi libri sono famosi, ma non nella maniera in cui li vedi esposti ovunque, fino alla nausea, per cui rimangono sempre un po'di nicchia.
    E poi nella lettura prendere una strada nuova non implica necessariamente il lasciare quella vecchia.
    Il bello della lettura infatti è che non sei MAI obbligata a fare scelte permanenti ;-)

    Credo che leggere sia una cosa istintiva, che sia giusto prendersi i propri tempi, o che sia giusto fare momentanee pazzie!

    Aspetto quindi (con molta calma) un tuo parere, che accada ora, o fra un paio di anni ;-)

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  19. ma sai che io ancora non so chi sia' mannaggia come sono ignorante... grazie a te però sto libro lo cercherò... poi ti faccio sapere... tutto questo entusiasmo però di sicuro non sarà vano! Un saluto... anche tui con casa impacchettata? Allora ti sono vicina! ;) Un saluto

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  20. @ iana: ti meraviglierà la cosa ma se vai per strada e chiedi a qualcuno se conosce Anthony Bourdain la maggior parte ti dirà che non sa proprio chi sia ;-)

    Nonostante ormai negli USA sia famosissimo per le sue trasmissioni televisive, dalle altre parti è noto ma non a livelli maniacali, è ancora un "prodotto" di nicchia da queste parti, e questo a mio parere lo rende ancora più speciale.

    Quando leggo un bel libro, una grossissima parte di me invidia chi deve ancora leggerlo ;-)

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Bischopswijn (e dei Natali in anticipo)